Discobola
(1917-2015)
Padre austriaco e mamma russa, Ljubica Gabric-Calvesi detta Gabre Gabric è nata in Croazia nel 1914. Rimasta orfana di madre molto presto, ha trascorso l’adolescenza col padre negli Stati Uniti. Nel 1932, tornati in Dalmazia, si stabiliscono a Zara, allora territorio italiano. La passione per lo sport la accompagna sin dagli anni americani. Pratica canottaggio, nuoto, tennis e poi, dal 1934, atletica leggera. Partecipa a due campionati europei, arrivando sesta a Vienna nel 1938.
Il talento e la passione di Gabre la portano a partecipare ai Giochi Olimpici di Berlino nel 1936. Ma cosa significa per una donna partecipare a un’Olimpiade negli anni ‘30? Le Olimpiadi del 1936 sono passate alla storia come quelle organizzate dalla Germania nazista, le prime trasmesse in televisione e le prime in cui le donne furono ammesse a gareggiare in alcune discipline. A fronte di quasi 4.000 atleti, 330 di loro erano donne – meno di 1 su 10. In questo contesto, Gabre riesce non solo a partecipare nella nazionale italiana assieme ad altre 12 sue connazionali (su 182 atleti italiani), ma si qualifica al decimo posto nel lancio del disco. Vanta inoltre quattro titoli nazionali assoluti e migliora per sette volte il record nazionale del lancio del disco.
Nel 1941 si sposa con Alessandro Calvesi, allenatore degli ostacolisti azzurri, con cui ha due figlie.La guerra interrompe ogni attività agonistica. Per tre anni fa da segretaria ed interprete al comandante delle Forze Alleate a Brescia; e dopo, caparbiamente, riprende gli allenamenti diventando l’unica donna a riuscire , dopo Berlino, ad entrare nella rappresentativa azzurra per i Giochi Olimpici di Londra nel 1948.
Chiusa la fase agonistica si stabilisce a Brescia e, nel 1950, assieme al marito, fonda l’Atletica Brescia, punto di riferimento nazionale e europeo per il settore delle gare ad ostacoli. Insegna educazione fisica e avvia allo sport migliaia di giovani donne e uomini. Giornalista per la Gazzetta dello Sport, ai Giochi di Roma del 1960, è capo dell’Ufficio stampa allo Stadio Olimpico.
Riprende anche a gareggiare, nella categoria Master (le competizioni di atletica leggera riservate alle persone over 35), e conquista molti titoli europei e mondiali nel lancio del disco, nel getto del peso e nel tiro del giavellotto, stabilendo il record mondiale in quattro specialità. ll motto di Gabre Gabric, cui è sempre stata fedele, recita «Chi si ferma è perduto». Lei infatti non si è mai fermata, ha continuato a gareggiare perfino a novant’anni compiuti. Nella lunga carriera sportiva è stata pioniera nell’insegnamento e nell'organizzazione della ginnastica per la terza età, fondando le Pantere Grigie.
Muore nel 2015 a 101 anni. Il suo nome è stato inserito nel Famedio, come cittadina illustre per la sua attività di atleta e di giornalista. Per gli stessi motivi, nel 2021 alcune associazioni appartenenti al mondo civile hanno richiesto e ottenuto che una delle piste d’atletica di Brescia fosse a lei dedicata. Si tratta del primo impianto sportivo di questo tipo in Italia intitolato a una donna.
Fonti:
- https://www.unadonnalgiorno.it/gabre-gabric-discobola-da-record/
- http://www.storiedisport.it/?p=11788
- https://olympics.com/it/olympic-games/berlin-1936