Ciclista
(1944-1990)
Ultima di cinque fratelli, Paola Scotti nasce a Borgonovo Valtidone il 25 Aprile 1944 e cresce a Greso di Sopra nel comune di Sarmato, entrambe località del piacentino. La sua passione per la bicicletta si manifesta molto presto. Viene presto notata da Renato Ginofero, ex professionista ed affermato direttore sportivo di squadre ciclistiche. Incuriosito dalla ragazza dalla pedalata sciolta e potente, le propone di praticare il ciclismo a livello agonistico e di entrare a far parte della squadra femminile ‘Gruppo Sportivo Faema Sarmato’ che aveva iniziato ad allestire. Non era semplice convincere le ragazze, soprattutto i loro genitori, a far parte della squadra: una ragazza in bicicletta da corsa era sicuro motivo di scandalo, quanto meno di chiacchiericcio e pettegolezzi.
Nel 1962, Scotti diventa la prima donna tesserata dell'Unione Velocipedistica Italiana (oggi Federazione Ciclistica Italiana). Con Maria Cressari, Giuditta Longari, Florinda Parenti e Rosa Vitari, Scotti viene inoltre inclusa nella formazione azzurra che rappresenta l’Italia ai Campionati Mondiali di Salò (BS) del 1° Settembre 1962. Fortemente voluto da Renato Ginofero, il 14 Luglio 1963 si svolge il primo Campionato Italiano di ciclismo femminile su strada in provincia di Piacenza su un circuito di 63 Km.
Circa venticinquemila spettatori distribuiti lungo il percorso assistono alla competizione che Scotti riesce ad aggiudicarsi con una lunga volata precedendo di misura la favorita italo-belga Florinda Parenti e Annamaria Santini. Diventa così la prima atleta nella storia del ciclismo femminile su strada a indossare la maglia tricolore e questo successo le permette di entrare di diritto nell’élite delle grandi campionesse del ciclismo italiano. Il 13 Agosto 1964 realizza la più bella e prestigiosa vittoria della sua carriera, aggiudicandosi il Gran Premio Internazionale di Ceparana (SP), la manifestazione di ciclismo femminile più importante e attesa della stagione, che per la prima volta propone il confronto diretto tra le atlete italiane e le migliori cicliste d’Oltralpe. Alla presenza di circa quarantamila spettatori, Scotti sbaraglia il campo delle avversarie e dopo una fuga solitaria di venticinque chilometri, taglia il traguardo con un vantaggio di 1'30″ sulla lussemburghese Elsy Jacobs, campionessa mondiale a Reims nel 1958.
Una grave malattia colpisce all'improvviso la forte atleta sarmatese nella primavera del 1965, costringendola a ben quattro mesi di ricovero in ospedale. Duramente provata da questa esperienza, Paola Scotti decide di abbandonare l’attività agonistica all’età di 21 anni, interrompendo così dopo tre sole stagioni una carriera di successi, in cui si contano più di trenta corse vinte e un titolo di campionessa italiana.
Conclusa la carriera di atleta, Scotti continua a rimanere legata al mondo del ciclismo proseguendo la sua attività come giudice di gara e dirigente, occupandosi in particolare del settore giovanile. Scompare prematuramente il 30 Ottobre 1990, a 46 anni. Dal 1992 si svolge il “Memorial Paola Scotti”, manifestazione per i giovanissimi del pedale istituita dal Comitato Provinciale piacentino della Federciclismo, per ricordare la campionessa sarmatese. Nel 2001 il Comune di Sarmato le intitola il Centro Polisportivo, all'ingresso del quale è situata la scultura realizzata da Giuseppe Serafini a lei dedicata.
Fonti:
- https://www.museociclismo.it/content/articoli/10101-Paola-Scotti—La-prima-campionessa-italiana/index.html
- https://www.museociclismo.it/content/articoli/10111-Storia%20di%20Paola%20Scotti/index.html